La Spezia - SPEZIA-EMPOLI 1-0
Marcatore: 26'st Ragusa
SPEZIA (4-3-3)
Scuffet; Vignali, Erlic, Capradossi, Marchizza; Mora (39'st Reinhart), Bartolomei, Maggiore (23'st Acampora); Gyasi (39'st Terzi), Nzola (15'st Galabinov), Mastinu (23'st Ragusa). A disp. Krapikas, Desjardins, Gudjohnsen, Bastoni, Salva Ferrer, Vitale. All. Vincenzo Italiano.
EMPOLI (4-3-3)
Brignoli; Fiamozzi, Maietta (34'st Romagnoli), Sierralta, Balkovec; Frattesi (34'st Tutino), Ricci, Henderson (21'st Zurokowski); Ciciretti (39'st Bandinelli), Mancuso (21'st Moreo), Bajrami. A disp. A disp. Branduani, Perucchini, Nikolaou, Stulac, Pinna, Fantacci, Gazzola, Tutino. All. Pasquale Marino.
Arbitro: Eugenio Abbattista di Molfetta
Collaboratori; Fabio Schirru di Nichelino e Antonio Vono di Soverato;
IV Uomo: Matteo Marcenaro della sezione di Genova
Ammoniti: Balkovec, Bartolomei
PRIMO TEMPO
Se si fosse giocata quando era tempo, sarebbe stata indiscutibilmente tutt'altra partita: due squadre che viaggiavano fortissimo, al di là di qualche sporadico ko, e che giocavano per vincere ad ogni occasione con un'indubbia e riconosciuta forza collettiva che ha permesso ad entrambe di concretizzare le loro rincorse all'alta classifica. Oggi, che è giugno inoltrato, lo spartito sembra molto meno chiaro così come le condizioni psico-fisiche generali di Spezia ed Empoli. Ma molto probabilmente sarà comunque l'equilibrio a guidare le mosse del match, specialmente perché è la prima dopo una lunghissima sosta e si gioca alle 17.30 con 23°. E così in principio di gara gli unici guizzi sono quelli dell'interessante Bajrami che mette il turbo un paio di volte, rivaleggiando con Vignali ma senza trovare spazi concreti per preoccupare Scuffet. Possesso ben presto fra i piedi di Bartolomei e compagni, l'Empoli si mette dietro con ordine, pronto però a ripartire in velocità sfruttando i piedi buoni dei suoi centrocampisti. Nel gioco collettivo ritroviamo a tratti lo stesso piglio di fine inverno: i bianchi giocano tanto di prima, partecipando con un buon numero di interpreti alla manovra offensiva.
Sottoritmo e con le squadre coperte. Lo Spezia non rinuncia a fare la partita.
Quello che sembra non essere semmai lo stesso di marzo è il ritmo delle giocate ma a guardare le prime partite, compresa la serie A, sembra una prerogativa comune quella di non andare a mille. Squadre molto corte, si cerca di presidiare per non dover correre appresso al giocatore che esce dalle marcature: Marino conosce perfettamente i suoi ex giocatori e mette Frattesi su Bartolomei per inaridire le fonti di gioco: una posizione, quella del centrocampista di proprietà del Sassuolo, che costituisce la variabile del match, nelle linee intermedie del campo dove lo Spezia, senza un'organizzazione adeguata, può anche soffrirne. Sulla sinistra capitan Mora usa i tentacoli per arpionare una palla vagante, messa al centro forte per il volitivo Marchizza che stoppa in mezzo all'area e calcia col sinistro, addosso ad un difensore: ma non sarà l'ultima volta che il difensore nazionale under 21 si fa vedere in area ospite. Un primo tempo che viaggia sotto-ritmo e con le formazioni copertissime: bravissimo Mastinu al 30' a servire Mora nel cuore dell'area col telecomando ma Fiamozzi usa l'esperienza per accompagnare il movimento ed evitare che il centrocampista di Parma calci in porta.
Lo Spezia alza il pressing nel finale e Gyasi ha la prima palla per fare gol ma calcia alto.
Il sinistro di Beppe Mastinu da fuori area impegnerà relativamente Brignoli al 33' mentre l'Empoli torna a creare qualcosa dopo lunghi minuti di paziente attesa: azzurri pericolosi con Frattesi, che riceve in area un cross dalla sinistra di Bajrami, e tenta un destro al volo, aprendo però troppo la traiettoria. Ci proverà di nuovo Mastinu al 40' col suo sinistro da lontano ma il sardo conclude centralmente fra le braccia di Brignoli mentre dalla parte opposta Maggiore sbaglia a liberare una palla pericolosa ma i toscani non sono capaci ad approfittarne. Finale scevro di emozioni, lo Spezia applica il pressing alto che porta frutti quando il solito Mora fa sua una sfera preziosa e la scarica per Gyasi che non si fa pregare, calciando però alto sopra la traversa dopo aver puntato il diretto avversario. E' il fotogramma che manda i ventidue, grondanti di sudore, negli spogliatori: 0-0 all'intervallo.
SECONDO TEMPO
La seconda frazione si apre col mancino velenoso di Ciciretti che rimbalza davanti a Scuffet, abile comunque a non farsi sorprendere. Il passare dei minuti determinerà situazioni che potrebbero penalizzare chi fisicamente molla prima: giocare una partita vera dopo così tanto tempo non accade nemmeno durante la pausa estiva dei campionati e gli stessi giocatori sembrano voler capire come risponderà alla fatica. Il sinistro di Marchizza che si avventa su una palla vagante non terrorizza certo Brignoli, bravo poco dopo a sdraiarsi sulla sua sinistra per fermare il tiro deviato di Gyasi, che aveva ricevuto da Maggiore, finalmente nel vivo del gioco dopo un primo tempo senza grande visibilità. L'Empoli rimette il muso avanti al 13' su una ripartenza di Frattesi che non ha il guizzo per volare e alla fine calcia debolmente su Scuffet, sul ritorno dei difensori aquilotti che lo disturbano quel tanto che basta. Chiaro che se le due formazioni dovessero un po' allungarsi potrebbe anche cambiare l'incedere ma dopo un'ora finisce la gara di Mbala Nzola che non prende benissimo l'avvicendamento: tocca ad Andrej Galabinov. Al 18' il terzo tentativo di Mastinu verso la porta è quello che più va vicino al gol ma non basta perché stavolta il fantasista sassarese non inquadra lo specchio.
Gli allenatori fanno i cambi, Ragusa entra e segna dopo 180''.
Tre calci d'angolo in un minuto, nell'ultimo l'Empoli rischia di passare in vantaggio: Capradossi ci mette la zampa sulla bella conclusione di Bajrami, fortunatamente la traiettoria s'impenna altrimenti sarebbero dolori. Doppio cambio per Marino al 21': dentro il talento della Fiorentina Zurokowski e Moreo per Hendersen e un Mancuso che oggi ha trovato pochissimi spazi contro il duo Erlic-Capradossi. Poco più tardi usciranno Maggiore e Mastinu, per dare campo ad Acampora e Ragusa e tenersi altre due sostituzioni per l'ultima finestra utile concessa dal regolamento. Per l'attaccante siciliano non servono più di tre minuti ad alzare le braccia al cielo: meravigliosa la palla taglia-area di rigore che gli porge Marchizza, mettendolo davanti a Brignoli, superato con un sinistro al volo che non lascia scampo al portiere ospite. E' l'ottavo sigillo per la punta di Messina, ancora una volta decisivo in questa stagione di rilancio dopo il grave infortunio con la maglia del Verona. Per lo Spezia è il ventottesimo su 41 complessivi segnato dagli aquilotti nei secondi tempi delle partite. L'Empoli protesta per la posizione di Ragusa ma la moviola dirà che il 7 aquilotto è partito ben al di qua dell'ultimo difensore azzurro. Marino toglie un pur positivo Frattesi per inserire Tutino e alzare ancora il potenziale offensivo dei suoi ad una decina di minuti dal 90'.
Lo Spezia gestisce, i toscani sono troppo stanchi per invertire la storia.
Far girare il più possibile la sfera, se possibile nasconderla e far sfiancare l'avversario: lo Spezia deve evitare di concedere palle facili perché l'Empoli sente il peso dei minuti giocati com'è normale che sia. Il calcio è e rimane materia complessa e si sa che basta una palla sbagliata per rimettere tutto in discussione: Italiano vuole l'esperienza di Terzi, che oggi compie 36 anni, per chiudere ogni varco, con la difesa a cinque e la rinuncia a giocare a viso aperto: la stanchezza riguarda anche i ragazzi in maglia bianca mentre Zurokowski fa vedere due accelerazioni da giocatore importante e Moreo va a far sportellate in area di rigore con Erlic. Determinante la deviazione scomoda di Scuffet sulla capocciata di Romagnoli che arrivava sul secondo palo dalle retrovie, un po' troppo in solitidine: con un traffico infernale davanti il portiere di casa però chiude la saracinesca. Cinque minuti di recupero, l'Empoli ha tanti giocatori davanti che possono cambiarla in un amen, lo Spezia soffre il giusto cercando di non perdere la concentrazione sul più bello. I minuti trascorrono inesorabili, Marino prova a spronare i suoi e ci vuole lo spazzamento di Acampora a togliere dai piedi degli attaccanti un cross basso di Tutino, scappato alla marcatura di Acampora. Il tempo finisce e lo Spezia, pur senza i suoi tifosi, può esultare per il ritorno alla vittoria dopo tre mesi di stop, oltretutto in uno scontro diretto di caratura: per gli aquilotti il secondo posto è a due punti, domani tocca agli altri.