De Falco, Padella e Melara: dalla Lega Pro alla serie A

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Domani mattina, alle 9.27 la Strega partirà per il ritiro estivo. Intervistati dal collega Fabio Tarallo, ai microfoni di “Ottochannel”, tre dei protagonisti giallorossi, che dalla Lega Pro hanno conquistato la serie A.

Ecco le parole del centrocampista del Benevento Calcio, Andrea De Falco, del difensore centrale Emanuele Padella e dell'esterno offensivo Fabrizio Melara.

De Falco: Mi chiamano Pac-Man? Il soprannome è sempre una cosa simpatica e fa piacere, non conosco il significato preciso, immagino perchè in campo mangia gli avversari. Un altro lavoro? Ho sempre vissuto con il pallone tra i piedi e non ho mai visto alternative al calcio. Scaramazie per la serie A? Con i miei amici ho sempre detto che preferivo non fare neanche un minuto in campo per la A, che giocarle tutte e rimanere in B. La serie A è il top, servirà dare il massimo sempre, adesso che abbiamo raggiunto questo obiettivo nessuno ce lo deve togliere. Il giocatore più forte che ho incontrato? È stato Pandev, quando stava ad Ancona. La mia gara dei sogni? Giocare a Torino e vincere con un mio gol. Il mio futuro? Mi piacerebbe continuare in questo mondo, per insegnare il calcio. Il mio compagno di stanza è Padella. È il compagno perfetto. Parla tanto e poi, all'improvviso si addormenta. La vittoria la dedico ai tifosi, alla società e a tutti noi”.

Padella:Avere come soprannome The Wall è bello e fa piacere, sono anni che mi chiamano così, oramai lo sento parte di me. Mio padre era tassista, forse avrei fatto lo stesso lavoro di famiglia. Il mio sogno però, era quello di giocare a calcio, penso di esserci riuscito. Un salto dalla Lega Pro alla A ha un grande significato per me e per i miei compagni. I nostri nomi resteranno nella storia e nei ricordi di tutti i tifosi beneventani, per noi è motivo di grande orgoglio. A Benevento non mi sono fatto mancare niente, anche le cose brutte come l'alluvione. Non è stato semplice, ma insieme alla mia famiglia ci siamo rimboccati le maniche e ci siamo rialzati come hanno fatto tutti i beneventani. Il mio sogno era la serie A, ma soprattutto sposare Francesca. Si sono avverati e per me è stato un grande traguardo e una grande emozione. La mia gara dei sogni? Da romano e romanista, vorrei incontrare la Roma, peccato che non ci sarà Totti. Il mio compagno di stanza è De Falco, ci vogliamo molto bene, ma è fissato per la pulizia. La serie A, la dedico a chi ha sempre creduto in me, alla mia famiglia, a mia moglie e a tutti tifosi”.

Melara:Peter Pan? Un soprannome che mi fa sentire sempre giovane. Benevento mi ha ringiovanito, vincere due campionati è stato fantastico. Ho sempre giocato a calcio, al massimo avrei fatto l'idraulico come mio padre. Presenze in serie A, ricordo benissimo quella gara in coppa Uefa con la Lazio contro il Middlesbrough, una grande emozione. Con il Benevento? Giocare una finale play-off con lo stadio pieno è stata un' emozione unica. Il giocatore più forte che ho incontrato? Ceravolo, senza dubbi. Nuovi acquisti? L'anno scorso la società oltre a prendere ottimi calciatori ha preso bravi ragazzi che si sono subito integrati formando con noi vecchi un bel gruppo compatto. Anche quest'anno sarà così. Il mio sogno? Segnare contro la Lazio all'Olimpico. Il mio futuro? Come Peter Pan spero di giocare sempre. Il mio compagno di stanza? Ceravolo, che russa da morire, ma non lo cambierei con nessuno, altrimenti si rompe l'incantesimo. Tifosi? L'anno scorso ci siamo legati tanto e quest'anno hanno dimostrato una maturità da serie A. La vittoria? La dedico alla mia famiglia, a mia moglie e al piccolo Eduardo tifosissimo del Benevento “.

Sonia Iacoviello

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