Il Martina dato quasi per "morto"

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martinaSi tratterebbe di un miracolo, come per Lazzaro, pioniere della disciplina. Petrosino ha annunciato la fine e Lippolis il suo passo indietro. Ma è il gioco delle parti. E l’iscrizione sembra ancora a portata di mano.

Questa mattina, attorno alle ore 11:00, il dg dell’As Martina Nino Petrosino ha annunciato pubblicamente di aver comunicato alla Lega l’impossibilità di conseguire la nuova fideiussione entro il termine del 14 luglio. Di conseguenza ha decretato “finito il calcio a Martina Franca”. Quello di Terza Serie, è doveroso aggiungere.

Ancora una volta il diggì ha indicato il sindaco come principale responsabile del fallimento; e lo stadio, come principale elemento di preoccupazione, che farebbe fuggire ogni promesso acquirente.

Che 50-100 mila euro di betafence o che ne so, riescano a far fuggire tanti potenziali acquirenti è faticoso provare a crederlo. Che il sindaco Ancona abbia l’obiettivo di affondare il Martina anche. Sullo sfondo della conferenza stampa di questa mattina ci sarebbe in realtà molto altro, che è bene raccontare con ordine.

Ieri pomeriggio l’imprenditore Stefano Scatigna rilascia un’intervista al Quotidiano di Taranto di questa mattina, in cui dichiara di essere disposto a contribuire alla nuova fideiussione, ma non a coprirla per intero. Ieri sera davanti al notaio Valente, Massimiliano Lippolis era pronto a rilevare la maggioranza delle quote societarie e a contribuire anch’egli alla fideiussione. Ma qualcosa va storto e la chiusura della trattativa salta.

I motivi li spiega – o almeno tenta – un comunicato diramato questa mattina dallo stesso Lippolis: “L’imbarazzante incertezza che ormai si protrae sin dal mio ingresso in società, con nessuno spiraglio di risoluzione delle problematiche all’orizzonte, mi ha indotto a fare un passo indietro, almeno per il momento, in attesa che nelle ultime ore qualcosa di positivo possa realmente accadere“. La contraddizione in questa frase è evidente, così come il fatto che i giochi sono tutt’altro che chiusi.

Alla base, andiamo a intuito, ci sarebbe una questione di soldi, di cui la fideiussione c’entra solo in parte.

L’annuncio di Petrosino in conferenza stampa e il contemporaneo comunicato di Lippolis sono i due polsi ancora pulsanti di un corpo ancora vivo, anche se pubblicamente dichiarato esanime. Morto si, ma in tre giorni perfettamente resuscitabile. Sempre che si riesca a trovare un accordo.

martinasport.it

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