“Non posso ancora essere soddisfatto del lavoro fatto, in quanto i punti sono ancora a zero. Brucia ancora il risultato di Cagliari ma, c'è stato qualche cambiamento. Dobbiamo essere concentrati, cattivi, pronti e svegli, non voglio che la squadra si carichi troppo di responsabilità ma non vuol dire che non deve giocare con il sangue agli occhi. L'importante è fare punti. Alleno una squadra buona che non è da ultimo posto. A Gennaio faremo tutto il necessario. Qui, mi gioco tanto. Ho scelto questo club perché ho guardato le caratteristiche dei giocatori. Mi piace allenare in un certo modo e con il presidente Vigorito ci siamo subito capiti. Sono abbastanza diretto, ho elementi a mio favore e un presidente che mi appoggia. I giocatori sono capaci ma, la sorpresa è averli trovati giù mentalmente. La testa fa tanto in tutte le cose. Dobbiamo ribaltare la situazione a nostro favore, l'unico modo di rispondere è il campo soprattutto per orgoglio personale. Speranze di salvezza da uno a dieci? Senza dubbio venti, altrimenti non avrei mai firmato. Le possibilità sono tante, bisogna avere l'orgoglio, la passione e la voglia. Mi piace creare lo spirito di appartenenza. L'accoglienza? Al di là del primo giorno, devo dire che, per la prima gara in casa sono stato accolto molto bene. È giusto rispettare chi paga il biglietto e chi ci segue, è grazie ai tifosi che abbiamo visibilità. Devo meritare di essere l'allenatore del Benevento, è uno stimolo in più per fare bene. Il presidente Vigorito è un patrimonio da tutelare, sia per il calcio che per la città. È una persona intelligente e generosa, non lo conosco da tanto ma, ne parlo bene perchè è così”.
Sonia Iacoviello