questi sarebbero stati formati non più su base territoriale, come accade ora, ma per merito. Sempre composti dai soli club di Serie A e B, nel primo livello andrebbero le meglio classificate l’anno prima (ovvero nella stagione 2016/17) e quelle che negli ultimi cinque anni hanno dimostrato uno storico importante, mentre nel secondo – che sarebbe stato probabilmente diviso in due gironi – tutte le altre. Ovviamente, con la possibilità di retrocessioni e promozioni.
La riforma, che non avrebbe escluso il futuro inserimento nei campionati Lega Pro delle cosiddette squadre riserve, è stata però bocciata quest’oggi dalla Lega. La strada per la riforma del massimo campionato giovanile italiano è ancora lunga ed impervia.
La Lega, infine, ha rinnovato e prorogato per un altro anno l'accordo collettivo LNPA-AIC, mentre per quanto riguarda la moviola in campo c'è stata una fase di stallo relativa ai costi. Il nodo da sciogliere è capire chi fra Lega e FIGC deve sostenere i costi.