"Improcedibile". Il Chievo e il suo presidente Luca Campedelli vincono la battaglia al Tribunale federale, riuscendo a rendere nullo il procedimento istruito dopo i deferimenti emessi dalla Procura per le plusvalenze cosiddette fittizie scambiate con il Cesena dal 2015 al 2017. I veneti restano in Serie A e senza alcuna penalizzazione. La Procura presenterà appello, ma se il verdetto sarà confermato anche in secondo grado, il procedimento dovrà ricominciare daccapo, con nuovi deferimenti, a patto che si celebri entro 90 giorni dai primi, datati 25 giugno. Ma allora, con i campionati iniziati, seppure la Procura riuscisse a convincere i giudici della necessità di sanzionare le due società, sarà impossibile chiederne la retrocessione.
motivo — Secondo i giudici di primo grado, Campedelli doveva essere ascoltato dagli inquirenti prima del processo, quando ne ha fatto richiesta. Ma mai fu convocato in Procura. Un vizio procedurale che manda in fumo mesi di indagini e costringe gli inquirenti a ricominciare daccapo. Non tarderanno ad arrivare le reazioni furiose del Crotone che auspicava di prendere il posto del Chievo in A e ora presenterà appello da società controinteressata. Per quanto riguarda il Cesena, penalizzazione di 15 punti in qualsiasi campionato sia iscritto. Dopo il fallimento, i romagnoli dovrebbero ripartire dalla Serie D. gazzetta.it