Continuano le interviste del Corriere dello Sport su dirigenti ed atleti del Benevento. Oggi tocca a Pasquale Foggia:
Il trolley sempre pronto, un aereo in decollo, un treno “alta velocità” in partenza.
E' la vita frenetica di un direttore sportivo, improvvisamente frenata da questa pandemia che sembra aver messo in ginocchio non solo l'Italia. Il tono di Pasquale Foggia, direttore sportivo di quella squadra straordinaria che è il Benevento di Pippo Inzaghi, è serio: «Bisogna essere forti, non si scherza – dice il dirigente giallorosso – siamo di fronte ad una cosa disastrosa, ma la Cina ci ha mostrato che è una cosa che si può sconfiggere. Sono certo che torneremo alla normalità, dipende da noi e da quanto ci teniamo a riportare tutto alla normalità. Dobbiamo essere rispettosi delle persone care e di chi sta dando l'anima per noi come medici e infermieri. E' per tutto questo che dobbiamo avere il buon senso di rimanere a casa», suggerisce con forza Foggia.
LA SPERANZA DEL CALCIO
Lo sport è vita, pensare che in qualche maniera si possa riprendere a giocare contribuisce certamente ad avere un pensiero positivo. Oggi le Leghe decideranno se e quando si potranno riprendere almeno gli allenamenti. «Credo sia giusto pensare di programmare una ripresa delle attività, altrimenti si corre il rischio di creare altra confusione dopo. E' evidente che tutto rimane legato alla situazione prioritaria che riguarda essenzialmente la salute della gente». E' questo il punto fondamentale: «C'è chi vuole riprendere subito, chi vuol farlo dopo, chi vuol fare prevalere i suoi interessi. Non dobbiamo mai dimenticarci che la salute viene prima di ogni cosa: poi servono indicazioni precise a cui attenersi, senza che si dia adito ad interpretazioni varie. La soluzione va trovata non solo per il Benevento, ma per tutto il sistema calcio. Si finirà a luglio? Nessun problema: se saltano 15 giorni di vacanza è veramente nulla di fronte alla gravità della situazione che stiamo vivendo in questi giorni terribili e drammatici».
IL BENEVENTO
Prima dello stop forzato, la squadra giallorossa ha attirato su di sé addirittura i riflettori dell'Europa calcistica: vittorie a ripetizione, vantaggi stratosferici sulle inseguitrici, tanto che qualcuno l'ha avvicinata addirittura al Liverpool.
Questo maledetto virus potrebbe vanificare ogni cosa: «Io credo – dice Foggia – che una cosa così bella non la possa cancellare nessuno. Dobbiamo essere ottimisti e pensare che quando torneremo a festeggiare sarà ancora più sentito, perché vorrà dire che noi avremmo riconquistato la libertà della vita quotidiana e la squadra potrà tornare ad abbracciarsi dopo una vittoria».
LA CHAT
Nonostante ognuno sia costretto in casa propria, il Benevento continua a stare insieme: «Abbiamo creato una chat interna con giocatori, staff tecnico e staff medico.
I ragazzi stanno seguendo tutto alla lettera: hanno un programma da seguire per l'attività fisica e quella alimentare. E sono seguiti costantemente dal nostro staff medico». Stare in casa potrebbe anche vuol dire farsi tentare da qualche peccato di gola: «Non glielo consiglio, non gli conviene sgarrare, perché poi si passa alla cassa.
Stare in casa dovrebbe consentire di mangiare ancora più sano. Persino io mi sono messo a dieta. Ma poi, sia chiaro, noi siamo fortunati: perché al di là delle indicazioni, abbiamo un gruppo di uomini eccezionali, che rende ogni cosa più semplice».
MERCATO
Il virus non ha fermato neanche le trattative che il diesse giallorosso aveva intavolato prima dello stop: «Anzi, in questi giorni casalinghi, si stanno anche intensificando: agenti e calciatori mi devono sopportare un po' di più. Questo è un lavoro che non si ferma mai. Con la speranza che tutto finisca presto».