Oreste Vigorito, Presidente del Benevento, si è soffermato sulla straordinaria cavalcata posta in essere dalla squadra sannita che è valsa il ritorno in massima serie parlandone a B Magazine:
“E’ stata una stagione da record, memorabile. Credo che le congiunzioni astrali si siano allineate. A partire dalla mia, quella di Pippo Inzaghi, di Pasquale Foggia, di Salvatori e di tutto lo staff. E’ stata una stagione armonica…tutti abbiamo dato il nostro meglio”.
“Una promozione costruita dalla macerie della retrocessione di due anni fa: “Più che la delusione, è stata la constatazione che per fare la A non bastava quello che mettevamo in campo: orgoglio, grinta e dignità non sono mai mancate. Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo dato una organizzazione tecnica diversa alla squadra e anche alla società, con l’ambizione di tornare in Serie A e rimanerci. Abbiamo capito quali erano stati i limiti di una società che aveva primeggiato in serie inferiori ma che mancava di esperienza . Il doppio salto dalla Serie C alla A è stato un sogno e uno schiaffo insieme: la sconfitta ci ha fatto capire che dovevamo maturare. Abbiamo messo a frutto gli errori del passato e abbiamo vinto la Serie B, mentre la scorsa volta eravamo stati promossi ai playoff. Quest’anno abbiamo giocato un campionato a parte”.
“Credo che qualsiasi evento positivo possa essere un’opportunità. Vediamo se la città riesce e vuole raccogliere quest’opportunità: per Benevento sono stati anni difficili, dall’alluvione al virus che ha portato alla crisi del commercio in un momento in cui c’era maggior presenza di turismo. Abbiamo dovuto ripartire. La squadra in A aiuterà la città ad essere più presente nel panorama nazionale”.
“Ho ringraziato i tifosi per il sostegno incondizionato. Nessuno ha chiesto il rimborso delle 4 partite casalinghe a porte chiuse. Ho apprezzato molto. I tifosi hanno detto che farebbero gli abbonamenti anche se si continuasse a giocare a porte chiuse. Io da parte mia ho detto che se ci sarà la possibilità di aprire lo stadio entro fine campionato sarà gratis per tutti, anche per i non abbonati. Per il prossimo anno ancora non sappiamo. Il mondo industriale è in ginocchio a livello nazionale. Non calcheremo la mano sui biglietti di ingresso ma faremo i conti con un budget più in rosso che in nero. Il tifoso allo stadio è parte del calcio. Proveremo a contenere i prezzi”.
Sulla scelta di puntare su Inzaghi: “Noi Inzaghi lo avevamo cercato anche l’anno precedente ma aveva già dato la sua parola al Bologna. Io non lo conoscevo personalmente. Pasquale Foggia si, perchè erano stati insieme al Milan e poi aveva lavorato col fratello alla Lazio. Quindi visto che me ne parlava benissimo gli ho dato carta bianca. Pippo per venire da noi ha rinunciato a un ingaggio molto più alto in rossoblu. Lui è così, credo che Inzaghi sarebbe felice di allenare anche i ragazzi dell’oratorio. Vive di calcio e ama il calcio. Ha restituito fiducia all’ambiente e questo è stato il segreto di quest’anno. Inzaghi è il calcio. In ritiro quando ceniamo insieme difficilmente riusciamo a parlare di qualcosa che non sia calcio. Tra di noi c’è armonia, passione e comunità di intenti”.
Sulla squadra del prossimo anno: “Sarà un mercato strano. Una delle cose che non facemmo tre anni fa fu quella di confermare la rosa. Quest’anno invece abbiamo la consapevolezza di avere una rosa che si è dimostrata molto più forte delle altre in Serie B. In A non sappiamo ancora, ma sicuramente l’ossatura della squadra sarà quella. Confermeremo quasi tutta la rosa. Arriveranno tre o quattro elementi con esperienza in A, giovani e giocatori di esperienza per farli crescere. Per costruire un palazzo di 10 piani ci vogliono le fondamenta solide e noi quelle le abbiamo. Vogliamo migliorare ancora per salvarci”.
Capitolo Covid-19: “Ci siamo trovati in una situazione molto particolare. Fermarsi era doveroso. Al di là della fiducia nei vertici governativi il pensiero che potesse emergere una decisione di stop definitivo che alla fine ci penalizzasse onestamente c’è stata. Ma i segnali erano quasi sempre di riconoscimento al Benevento di una posizione diversa rispetto a quella degli avversari. Il vantaggio di 25 punti sulla terza era reale. Non vincere il campionato sarebbe stata una delusione per tutti quelli che amano lo sport”.
“Festeggiamenti? C’è stata la Notte delle Streghe in coerenza con la situazione. Abbiamo invitato i tifosi a non scendere in strada e a non creare assembramenti attraverso le istituzioni della città. Per cercare di andare incontro al desiderio di festa abbiamo fatto sfilare dei pulmini scoperti con i giocatori e lo staff a bordo dando la possibilità ai tifosi di fare la festa dai balconi. Diciamo che abbiamo fatto assembramento disciplinato”.
“I tifosi mi conoscono da 15 anni e sanno che mi impegnerò a fare tutto il possibile per farli sorridere. Dire faremo questo o quello non mi piace, sono promesse a vuoto. Abbiamo già acquistato Loic Remy che è un nazionale francese e ha giocato la Champions. Questo è già un bel colpo! Più che una promessa è già un impegno. Non prenderemo Cristiano Ronaldo, ma di sicuro non giocherò io. Anche se mi piacerebbe esordire in Serie A al fianco di Inzaghi, e con Foggia trequartista (ride ndr) ma il mister da questo punto di vista non ci sente proprio”.
“Ho conosciuto Balata quando era già a capo della struttura e penso abbia dovuto attraversare periodi complicati di cambiamento della Lega con i Presidenti che sono entrati maggiormente nelle dinamiche associative. Lui ha affrontato questa sfida facendo ricorso a tutta la sua esperienza di gestore dei diritti conservando grande equilibrio far le istituzioni ed i Presidenti, spesso più attratti dal fascino del calcio che dalla consapevolezza di fare impresa. Tenere a bada tanti piccoli leoni non è uno sforzo indifferente e lui l’ha fatto bene mettendo in campo lealtà e conoscenza del diritto ottenendo risultati dal punto di vista manageriale e ponendo le basi per un triennio, il prossimo, in cui si possano ottenere riconoscimenti per una Lega, la B, che è un tassello importante per il sistema calcio Italia”.