Pippo Inzaghi al Corriere dello Sport

Vota questo articolo
(0 Voti)

 

 

 

«Timore di una mancata promozione? Sinceramente non ho mai pensato ad un epicologo negativo. In pochi hanno messo in dubbio la nostra promozione. La situazione generale del Paese per fortuna è migliorata ed è giusto ripartire. Un segnale di speranza alla gente perché il calcio è di tutti non solo dei calciatori. Merito sportivo? Deve essere premiato in ogni caso. Giusto terminare il campionato. Ora manca un altro tassello: rivedere i tifosi sugli spalti. Con l’allentamento dell’emergenza è possibile. Ho ritrovato una squadra insaziabile. Certo i tre mesi a casa sono una novità per tutti, ma le motivazioni non ci mancano. Puntiamo a due record, ma quello più bello già scritto è dato dall’atteggiamento di questi ragazzi fenomenali. Ho a che fare con uomini veri. Ringrazio tanto la società e lo staff che ha portato metodi di lavoro sorprendenti. Nessuno si aspettava di dominare il torneo. Lezione da trarre da questa pandemia? Che il calcio deve ritornare con i piedi per terra. Certe cifre non si vedranno più. L’emergenza vissuta ci ha tolto tante cose. Ora abbiamo bisogno di un po’ di allegria e il calcio può aiutarci. E’ la vita che riparte. Difficoltà? Sono tante, sia a livello fisico che a livello mentale. Le 5 sostituzioni aiuteranno specie nel caso di probabili infortuni. E attingeremo anche dai giovani. Penso ad esempio a Di Serio, un ragazzo con grandi qualità. Serie A? Attendiamo il conforto della matematica: servono 8 punti in queste ultime 10 gare. Comunque per il futuro prossimo ci sono ottime basi di partenza. Spero che ci temeranno anche in A. Conosco l’ambizione di questa società, è l’ambiente ideale per costruire qualcosa di importante. Sturridge? Per rispetto dei miei ragazzi, non faccio nomi e non voglio parlare di rinforzi. La priorità è chiudere il cerchio e continuare a stupire. Mi nutro dell’affetto e del sostegno dei tifosi e sono davvero felice della scelta fatta. Siamo stati bravi a rendere tutto semplice ma è stato faticoso e incredibilmente divertente. Fare l’allenatore è maledettamente più complicato rispetto a quando giocavo, perché hai tante responsabilità, devi entrare nella testa di tutto e devi rispondere a presidente, ds, staff, tifosi, calciatori, ma quando i risultati arrivano danno gioie addirittura maggiori rispetto a quanto fatto da giocatore. E parlo del periodo col Venezia, ma anche del Viareggio con la Primavera del Milan e di questo campionato. Sul campo sono felice ed esulto sempre così da quando avevo 12 anni. Pippo e Simone campioni? Sarebbe davvero una gioia pazzesca, ci confrontiamo tutti i giorni. Lui è diventato un esempio non solo per me. Cosa posso promettere ai tifosi? Intanto li ringrazio per il loro incessante supporto e li invito a godersi questa squadra e un presidente come Vigorito, merce rara in questo calcio. Posso assicurare che ci batteremo sempre affinché siano orgogliosi della loro Strega».

Letto 5211 volte
Devi effettuare il login per inviare commenti

Caccia alle Streghe

Utenti on line

Abbiamo 318 visitatori e nessun utente online

Altri Amici

 

webmaster: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Redazione: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.