Il pres. Vigorito: “Non mi accontento. Abbiamo il dovere di giocare sette finali e … “

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Ospite della trasmissione “Ottogol”, le parole del presidente del Benevento Calcio, l'avvocato Oreste Vigorito: “La sconfitta di Cittadella non è stata una battuta d'arresto di routine anzi, pensavamo che, dopo le due vittorie, si poteva iniziare in positivo come prima. È stata una sconfitta che ha fatto molto male, ma abbiamo voltato pagina. Orgoglioso di Benevento? Sono trascorsi undici anni e sento sempre vivo il calore dei tifosi, è una città che viene apprezzata per la correttezza e civiltà e sono molto orgoglioso di rappresentarla.

La cosa che mi ha sempre commosso è quella di essere apprezzato anche fuori dal mondo del calcio, così come la pensava mio fratello Ciro e, questo mi rende ancora più orgoglioso. Ai tifosi dico che sono contento di quello che stiamo facendo ma, io sono uno che non si accontenta mai. Se abbiamo dimostrato di fare il gioco più bello della B, sarebbe un delitto da parte di tutti non raccogliere i frutti e non presentarci in campo nella condizione di sempre, ma non voglio più sentire che abbiamo fatto tanto e adesso ci siamo fermati. Abbiamo il dovere di dare ai tifosi quello che meritano, giocando come abbiamo sempre fatto e, di fare sette finali, la città non ha chiesto niente, ma lo merita. Eravamo forti prima e dobbiamo tornare ad essere forti. Il passato ha valore se lo proiettiamo nel futuro. Calciatori senza voglia? Mi rifiuto di pensare che i ragazzi possono avere distrazioni e non mettono più la volontà. Ho molta fiducia anche nello staff tecnico. La causa? Forse le cose sono cambiate dopo la sconfitta col Bari in casa, penso c Salva he, se avessimo vinto quella gara, oggi stavamo al posto della Spal o quasi, forse c'è stato un contraccolpo psicologico ma, i calciatori adesso devono capire che in questo finale possono dire ancora la loro, sono calciatori normali, scelti per fare un ottimo campionato, che non significa per forza vincerlo, ma dare comunque il massimo e onorarlo fino alla fine. Riguardo al calciomercato, bisognava solo completare o integrare la rosa che fino a Gennaio stava giocando il miglior calcio. Tonev, era venuto a fare le visite in città poi, lo ha chiamato il suo allenatore ed è tornato a Crotone, in A. Ma non è vero che il mister o Di Somma non volevano nessuno, anzi. La B non deve essere un traguardo, con la serenità le porte non si chiuderanno mai, almeno fino a quando sarò il presidente del Benevento. Sognare non è un peccato … “

Sonia Iacoviello

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