Ha preso il via a Roma il processo davanti al Tribunale nazionale della Figc, presieduto da Mario Antonio Scino, nei confronti dell'attaccante Emanuele Calaiò e del Parma. Il giocatore, difeso dall'avvocato Paolo Rodella, è accusato di tentato illecito sportivo (art.7 commi 1 e 2 del codice di giustizia sportiva) per alcuni messaggi spediti via whatsapp all'ex compagno di squadra Filippo De Col prima dell'incontro del 19 maggio scorso tra Spezia e Parma. Il club emiliano, difeso dal legale Edoardo Chiacchio, risponde per responsabilità oggettiva. La società emiliana rischia una penalizzazione che potrebbe fare sfumare la promozione in Serie A. La Procura federale ha infatti chiesto 4 anni di squalifica e 50mila euro di ammenda per Emanuele Calaiò, due punti di penalizzazione per il Parma nel campionato 2017-18 o, qualora il Tribunale decidesse di applicare la sanzione al prossimo campionato, sei punti.
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